Dal 1930 il carciofo è simbolo e vanto di Ladispoli. L’idea di promuoverlo nacque nel 1950 grazie alla Pro Loco quando, nella trattoria La Tripolina, fu concepita la prima edizione della Sagra del Carciofo Romanesco, che fu subito un grande successo. Con il passare degli anni la sagra, che si tiene ad aprile in base al calendario agricolo e alle festività pasquali, si è evoluta in una manifestazione di grande richiamo. A partire dal 2001 ha ottenuto riconoscimenti importanti, tra cui la denominazione di “fiera nazionale”. Nello stesso anno, al carciofo romanesco è stato attribuita la denominazione Igp.
L’evento si tiene dal venerdì alla domenica sera con un programma ricco, tra cui spicca la competizione delle sculture dei carciofi cui partecipano gli agricoltori locali. Piazza Rossellini si anima con spettacoli e nella attigua Piazza dei sapori diverse Pro Loco d’Italia cucinano insieme, mentre i ristoranti organizzano la “Settimana Gastronomica”, con menu dedicati al carciofo dall’antipasto al dessert. La sagra si chiude con uno spettacolo pirotecnico. Nel weekend precedente si tiene “Aspettando la Sagra”, anticipazione gastronomica che permette di immergersi nei sapori locali.
DOVE SI SVOLGE
Centro cittadino. Ladispoli - Roma - Lazio
DA VEDERE
La città affonda le sue radici nell’antichità, quando gli Etruschi fondarono il porto di Alsium, poi conquistato dai Romani nel III secolo a.C. Di questo passato possiamo ammirare i resti della villa di Pompeo Magno, del porto etrusco, di ville, edifici e necropoli circostanti. Le origini della Ladispoli moderna si devono a Ladislao Odescalchi, che diede nome alla città e volle realizzare una moderna stazione balneare e un centro agricolo per valorizzare il territorio. Tra i luoghi di interesse spiccano Torre Flavia, il Bosco di Palo Laziale, il castellaccio dei Monteroni, il monumento naturale della palude di Torre Flavia e il suggestivo lungomare, ideale per passeggiate e degustazioni di specialità locali.
LA RICETTA
Carciofi alla romana. I carciofi alla romana esaltano la bontà e la semplicità degli ingredienti locali: carciofi, aglio, mentuccia, prezzemolo, alici e olio d’oliva. Questo piatto, simbolo della cucina contadina, incarna la filosofia gastronomica della città, dove la genuinità degli ingredienti si sposa con il rispetto della tradizione.