Risale al 1869 la fiera di merci, bestiame e artigianato che gli abitanti di Ponti sul Mincio decisero di dedicare a San Gaetano, la prima settimana di agosto. In 150 anni, la manifestazione ha assunto diverse forme, riorganizzandosi ogni volta per essere sempre attuale.
Oggi non ci sono più capi di bestiame, ovini e piccoli volatili: la festa propone giorni di musica, cucina tipica, grappe, mercatini, birra, giostre per ragazzi e bambini, il tutto contornato da una sana dose di allegria. L’invito è di assaggiare i prodotti tipici della zona: strangolini, tortelli di zucca, risotto, costine, pollo e salamelle ai ferri e l’ottimo vino proveniente dalle migliori cantine locali.
La leggenda vuole che un gruppo di lanzichenecchi, giunto affamato in una casa del Sudtirolo, trovò una contadina che improvvisò un piatto con pane vecchio, cipolla, uova, speck e verdure, creando delle palline che i soldati mangiarono con tanto gusto. Anni più tardi durante il “sacco di Mantova” i lanzichenecchi lasciarono probabilmente tracce di questa ricetta anche nel territorio mantovano.
DOVE SI SVOLGE
Centro storico. Ponti sul Mincio - Mantova - Lombardia
DA VEDERE
Ponti sul Mincio si estende ai piedi del colle su cui sorge un castello di epoca scaligera, eretto recuperando grossi ciottoli tondeggianti dal fiume. Un’altra attrazione turistica da visitare è la chiesa parrocchiale di Sant’Antonio Abate che conserva la Madonna col Bambino e Santi dei fratelli Martino e Giovanni Meves risalente al ‘700. Sempre del ‘700 sono i quadri della Via Crucis. La salita al monte Casale, oltre che stupire per l’incredibile vista panoramica, permette di ricordare l’ultima memorabile battaglia della Seconda guerra mondiale, testimoniata da una lapide ai caduti.
LA RICETTA
Strangolino.
Lo strangolino si prepara mettendo del pane grattugiato e della noce moscata in una bacinella, a cui si unisce successivamente il burro fuso. Dopo aver mescolato con l’aiuto di un cucchiaio fino a far amalgamare bene il burro con il pane, si aggiunge il brodo ben caldo poco alla volta. A questo punto si incorporano il Grana Padano e le uova intere. Impastando con le mani si ottiene un composto omogeneo, né troppo morbido né troppo duro. Si separano pezzi d’impasto di piccole dimensioni e con il palmo della mano si formano delle piccole palline ovali di circa 5 centimetri.



