Il “Festival dei Sapori e degli Artisti di strada - Sagra del Cecatiello” è un evento annuale organizzato dalla Pro Loco di Paupisi, in collaborazione con il Comune e numerose associazioni locali, che si tiene l’ultima settimana di agosto. La manifestazione attira migliaia di visitatori e celebra la gastronomia locale: offre ai visitatori tantissime attività nei cinque giorni di festa, ma presenta soprattutto numerose prelibatezze come la pasta tradizionale, la rinomata padellaccia paupisana, lo spezzatino, le patatine, la squisita montanara e i peperoni imbottiti. Tra gli eventi che accompagnano il buon mangiare i tanti concerti, il palio con il tiro con l’arco gratuito, l’intrattenimento degli artisti di strada e dei saltimbanchi, escursioni e stage di danza popolare. Il cecatiello è un tipo di pasta fresca fatta a mano, la cui origine del nome sarebbe legata alla leggenda popolare di una donna che, irritata dai continui tradimenti del marito, volle sfogare la sua rabbia in cucina con la creatività. Dopo aver steso la pasta la donna staccò piccoli pezzi di essa e impiegò tanta foga, accompagnata da movimenti precisi e diretti con l’indice e il medio della mano, come se volesse accecare una persona.
DOVE SI SVOLGE
Centro storico. Paupisi - Avellino - Campania
DA VEDERE
Paupisi conosciuto come Paese del vino e dell’olio, è un comune della provincia di Benevento situato alle falde del monte Pentime, una delle vette del massico del Taburno-Camposauro. Il parco offre pregevoli risorse naturali e paesaggistiche in un contesto di notevole interesse storico, culturale e di tradizioni. Le origini di Paupisi sono di epoca romana; lo stesso nome del borgo rimanda al latino “Pagus Pisus” che significa “villaggio basso”, probabilmente un gruppo di capanne abitate da pastori e poveri agricoltori.
LA RICETTA
Cecatiello.
Il cecatiello è preparato a mano con ingredienti locali, come grano duro e acqua di fonte, e fatto asciugare con molta attenzione. Fino agli Anni 80 i cecatielli si condivano con ragù di agnello castrato crogiolato in tegame di terracotta e poi cosparsi di formaggio pecorino. Oggi il castrato è uscito di moda ed è stato sostituito con ragù di carne (misto di vitello e maiale) insieme a pezzi di carne di vitello (braciola) cotta nel sugo per circa 8 ore il tutto accompagnato con Parmigiano Reggiano 24 mesi.