La Festa dell’Uva nasce nel 1925 a Masera con l’intento di festeggiare il termine di tutti i lavori di campagna e della vendemmia, prima del riposo invernale. Da allora la comunità ha portato avanti la tradizione: se agli albori si trattava di un evento locale dedicato ai paesani dove ognuno portava un fiaschetto di vino, pane e formaggio e si cantava intorno a un tavolo, oggi la Festa dell’Uva può vantare un’affluenza importante. E’ caratterizzata da eventi danzati e d’intrattenimento per grandi e piccini, che fanno da contorno alla degustazione di vini e prodotti tipici locali. La Festa è un’occasione per condividere le specialità gastronomiche: il vino Prunent in primis, da alcuni anni doc Valli Ossolane; poi piatti tipici come la Pascta e Bajan Rustia, riconosciuta DeCo, le specialità della griglia, con il tipico Mutun à la saü, la polenta e il bollito misto. E poi ci sono le tradizioni: l’apertura della festa, con la scenetta “Tira Martìgn che ul bhò u gigna” recitata dai bambini al mercoledì sera, i fuochi d’artificio, la grande sfilata della domenica pomeriggio, con carri, bande e gruppi folk provenienti da tutta Italia e per finire i giochi goliardici “Ciuchi senza frontiere” del lunedì sera.
DOVE SI TROVA
Impianti sportivi di Via Ferraris. Masera - Verbano-Cusio-Ossola - Piemonte
DA VEDERE
Le prime menzioni storiche di Masera risalgono a documenti del X secolo, in una pergamena. E’ un piccolo paese fra due fiumi, l’Isorno e il Melezzo, il cui ingresso è segnato dall’antico oratorio di S.Abbondio, eretto su di uno scoglio con campanile romanico a poca distanza del quale sorge la chiesa parrocchiale di S. Martino in stile gotico lombardo. Salendo sul pendio si possono scoprire le numerose e antiche frazioni, con ville e case di notevole pregio, testimonianza di agiatezza e buon gusto della borghesia ossolana. Piacevoli sentieri attraversano il paese e i suoi pendii per scoprire oratori, alpeggi, mulattiere e giardini nascosti.
I PRODOTTI TIPICI
Oltre al vino locale, ossolano, da poco tempo doc Valli Ossolane, c’è spazio per tanto altro alla Festa dell’Uva. Durante la festa è possibile assaggiare il Mutun a la sau, montone cucinato con “la sau”, ossia il bagnetto tipico. Si dice che il nome derivi da una storpiatura della parola argentina “asado”, sinonimo di carne alla griglia, definizione che gli immigrati di ritorno portarono in paese. Il piatto tipico è però la Pasta e bajan rustia, riconosciuta DeCo (Denominazione Comunale d’Origine) nel 2013. Prevede l’utilizzo delle “bajane”, una sorta di taccole, molto lunghe e piatte, cotte insieme a diversi tipi di formaggio e infine l’aggiunta della pasta di grano duro in formato Reginette.