Castel Rocchero in Lume

Castel Rocchero Castel Rocchero AT

domenica 19 luglio 2026

A Castel Rocchero la moderna coltivazione della vite ha segnato profondamente il territorio. La strada di collegamento con Nizza Monferrato e Acqui Terme è infatti uno spettacolo ininterrotto e affascinante di geometrie di filari che si estendono a perdita d’occhio e seguono i morbidi rilievi delle colline. Ma anche il paese sulla collina presenta tratti interessanti di storia e di cultura contadina.
L’evento è nato nel 2009 proprio per far conoscere natura e storia del paese a tutti i visitatori e far loro assaporare i prodotti tipici. Con una particolarità: luci spente e percorso illuminato da migliaia di candele: i “lumi” da cui il nome dell’evento Castel Rocchero in Lume. Si svolge il penultimo sabato di luglio e l’itinerario attraversa le vigne fino ai vicoli del centro storico. Lungo il percorso i visitatori sostano presso le postazioni di degustazione dove sono offerti loro i vini locali, abbinati a prodotti e piatti tipici della tradizione gastronomica preparati dalla Pro Loco: salumi e formaggi nostrani, gnocchi di patate al ragù ristretto con Nizza Docg, la tipica farinata di ceci e il gelato all’Asti Docg. Vari musicisti offrono momenti coinvolgenti negli angoli del borgo.

DOVE SI SVOLGE

Centro storico. Castel Rocchero - Asti - Piemonte

DA VEDERE

Castel Rocchero deve la sua origine a un presidio militare sulla via di comunicazione che da Acqui conduce nella Valle Belbo. Le prime notizie storiche risalgono al 967. Il castello sorgeva sul punto più alto e scosceso (ruchè, ovvero rocca o rupe) e fu distrutto nel 1496 per edificare un palazzotto - oggi sede comunale - che ha mantenuto in parte le strutture seicentesche. Sulla piazza centrale si trova anche la chiesa di Sant’Andrea, con la slanciata sagoma del campanile in mattoni, simbolo del paese. L’interno presenta un’unica larga navata decorata con stucchi, altari e quadri, mentre gli affreschi raffigurano la Volta Celeste con angeli e santi. Tra i quadri è pregevole la pala d’altare con il martirio di Sant’Andrea, opera di Pietro Ivaldi di Toleto detto “Il Muto”. Gli arredi lignei (banchi, coro, confessionali) sono stati eseguiti dai prigionieri austriaci e ungheresi della Prima guerra mondiale detenuti presso la Villa Vescovile.