La Sagra del Casoncello è una delle sagre più partecipate dell’alto lago d’Iseo. Come dice il nome, il piatto principale è il casoncello bergamasco, ricco di tradizione e di gusti legati al territorio. La Proloco di Castro accompagna i casoncelli con altri piatti della tradizione e con ottimi vini legati al territorio in una location mozzafiato, a sfioro del lago d’Iseo, con 400 metri quadri di stand adibito a ristorante. Il nome casoncello deriva probabilmente dal latino “caseus“, che significa formaggio, uno degli ingredienti principali del ripieno. Tuttavia, l’etimologia può anche essere legata al termine dialettale “cason”, che indicava una piccola casa, forse per via della forma che ricorda vagamente un piccolo tetto piegato.
I primi riferimenti storici appaiono nei documenti del XIV secolo, in cui si menziona la preparazione di queste piccole sfoglie di pasta ripiena, inizialmente farcite con ingredienti semplici come pane raffermo, carne avanzata e formaggio, insieme a spezie. Con il tempo, la ricetta si è evoluta, diventando simbolo dell’ingegnosità delle famiglie bergamasche, che sapevano trasformare ingredienti di base in piatti deliziosi e ricchi di sapore.
DOVE SI SVOLGE
Area feste. Castro - Bergamo - Lombardia
DA VEDERE
Il borgo di Castro è noto per il suo suggestivo centro storico con strette viuzze, case in pietra e fondaci dalle volte arcuate, edifici che offrono atmosfera autentica che richiama al fascino del passato. Tra le principali attrazioni spicca il colle di San Lorenzo con L’omonima chiesa, un balcone naturale che regala un panorama unico del lago e delle montagne. Non manca l’Orrido, formazione geologica con pareti rocciose a picco sul lago, ed il porto del paese, dove rilassarsi o imbarcarsi sul traghetto locale. Grazie alla sua posizione tra montagna e lago, Castro è ideale per escursioni nella natura e per chi cerca la tranquillità.
LA RICETTA
Casoncelli.
Prima di tutto realizzare l’impasto e stenderlo, poi preparare il ripieno mescolando insieme le carni, l’uovo, il prezzemolo, il sale, la noce moscata, il Grana. Unire il pan grattato, quanto basta per ottenere un composto morbido che si prenda con il cucchiaino. All’interno di ogni striscia di pasta, posizionare un cucchiaino di ripieno, tagliare con una coppa la pasta a cerchio, ripiegare la mezzaluna e con l’indice schiacciarla leggermente pressando al centro. Cuocere in acqua bollente, scolare in una padella e condire con abbondante burro fuso, salvia e dadini di pancetta.